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Lunedì, 20 Mag 2024

Redazione

Il 30 giugno scorso, Legambiente ha presentato il Rapporto Ecomafia 2012.

Dai dati contenuti nel documento, emerge che il “fatturato” dell’ecomafia nel 2011 supera il 16,5  miliardi di euro. I rifiuti gestiti illegalmente e sequestrati si sono attestati sulle 346 mila tonnellate.

Nonostante la crisi e il calo del 20% stimato dal Cresme nel mercato legale dell’edilizia, l’abusivismo ha fatto registrare 25.800 casi tra nuove costruzioni o grandi ristrutturazioni, con un fatturato che si aggira intorno gli 1,8 miliardi di euro. Aumenta anche il numero dei clan censiti: sono 296 nel 2011, sei in più rispetto all’anno precedente.

Il Rapporto contiene l’analisi dei fenomeni d’illegalità e le proposte di Legambiente per contrastare efficacemente gli affari sporchi della criminalità ambientale: dai traffici di rifiuti all’abusivismo edilizio; dalla criminalità nella filiera agroalimentare e gli incendi dolosi; dal racket degli animali al saccheggio dei beni archeologici.

Ampio risalto viene dato agli interventi di repressione delle attività mafiose da parte delle forze dell’ordine; alle storie di aggressione criminale alle risorse naturali del nostro paese, ai mercati globali dell’ecomafia, alla corruzione.

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