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Lunedì, 20 Mag 2024

di Ivan Duca

Si è svolta ieri, 12 novembre 2012, una riunione di contrattazione integrativa tra il Cnr e l'Usi-Ricerca. All'odg i seguenti punti:

1. Piano di fabbisogno del personale 2013-2015;

2. criteri per l'attuazione delle riserve nei bandi di concorso;

3. criteri per l'assegnazione delle risorse umane alle strutture dell'ente;

4. riorganizzazione Istituto di Scienze Neurologiche (ISN).

La delegazione dell'ente era composta dal direttore generale Paolo Annunziato e dal direttore centrale Alessandro Preti.

Il Cnr, affrontando il primo punto, ha informato preliminarmente di aver avviato un processo di riorganizzazione interna dell'amministrazione centrale e della rete di ricerca, al fine di razionalizzare i costi di gestione e di acquisizione dei servizi base fissi (buoni pasto, energia elettrica, telefonia, ecc.). L'ente avrebbe intenzione di procedere mediante acquisti centralizzati e, di conseguenza, non trasferire piu' i fondi per tali attivita' agli istituti, dipartimenti, aree di ricerca. Per effetto di tale innovazione, dal 2013 alle strutture di ricerca verranno trasferiti fondi ordinari esclusivamente per l'attività di ricerca.

Da questa razionalizzazione, ha informato il direttore generale, il Cnr prevede un risparmio annuo di spesa di circa 40M€, che contrasterebbero solo in parte l'attesa riduzione del FFO da parte del Miur, pari a circa 80M€.

In merito al piano di fabbisogno del personale, il dg ha poi evidenziato che a seguito dell'applicazione delle disposizioni di legge (spending-review, turn-over, ecc.), il Cnr si troverebbe in una situazione che determina la riduzione di 55 unità di personale nel periodo 2013-2015.

In merito al secondo punto dell'odg, la delegazione ha informato di aver individuato l'anzianità di servizio quale criterio nelle procedure di concorso già ultimate, nelle quali era prevista una riserva del 10% dei posti.

Il dg ha poi informato Usi-Ricerca che il Cnr ha avviato un processo di revisione dei criteri per i prossimi imminenti bandi interni per i concorsi ai sensi dell'art.15 per la progressione di Tecnologi e Ricercatori. Il Cnr ha escluso ogni e qualsiasi possibilità di scorrimento di graduatorie dei precedenti bandi.

A riguardo, Usi-Ricerca, dopo essersi dichiarato per lo scorrimento, ha rilevato che il cambio dei criteri per le selezioni interne determina il "cambio delle regole a competizione avvenuta". Infatti, sull'argomento di era già da tempo discusso in concomitanza delle precedenti selezioni, quando con l'allora presidente Maiani si concordò di non variare le regole per almeno tre turni.

Tale nuova modifica sembrerebbe farsi gioco di quanti, nel tempo, hanno cambiato il proprio target nell'acquisizione dei titoli al fine di una migliore valutazione sulla scorta di quanto precedentemente accaduto.

Il direttore generale, condividendo la critica mossa dall'Usi, ha assunto l'impegno di far si' che i nuovi criteri non si discostino eccessivamente da quelli attuali e che una volta determinati e condivisi con le OO.SS., siano deliberati dal cda con l'impegno a non variarli per un certo numero di concorsi.

La delegazione del Cnr ha poi illustrato i criteri per l'assegnazione delle risorse umane alle strutture dell'ente, sintetizzando in tre i fattori determinanti per l'assegnazione: performance, esigenze strutturali (pensionamenti), strategie di sviluppo. In futuro il Cnr intende assegnare alle strutture il nuovo personale verificando quali risultati e quale crescita ha avuto la struttura di ricerca (performance), ovvero se la stessa rientra in un piano di sviluppo strategico e, comunque, verificandone le esigenze strutturali in caso di carenza di personale.

L'Usi ha fatto presente la necessità che in via prioritaria occorre stabilire  criteri seri per la valutazione dei direttori degli istituti e dipartimenti, parametrizzando con almeno il 40% dello stipendio gli obiettivi conseguiti.

Infatti, si potrebbero determinare situazioni in cui, l'insuccesso di una direzione porterebbe al depotenziamento di una struttura di ricerca con conseguente decremento di performance e perdita di chance per l'integrazione di nuove professionalità, considerando che la selezione del direttore viene fatta dal cda e non dalla comunità di ricerca che dovrebbe "coordinare".

L'Usi ha nuovamente evidenziato che il Cnr sembra essere l'unico ente pubblico a pagare i propri dirigenti (direttori d'istituto e di dipartimento) con compenso fisso rispettivamente di circa 125.000€ e 143.000€, senza mai valutarli e senza fissare obiettivi da raggiungere.

In merito all'ultimo punto all'odg, Usi-Ricerca ha sottolineato che, ai sensi del regolamento di organizzazione e funzionamento del Cnr (art.25) la cosiddedetta procedura di riorganizzazione dell'Istituto di scienze neurologiche appare non corretta in quanto la comunità scientifica non sarebbe mai stata debitamente informata. In più, sempre ai sensi del predetto regolamento, non può essere il direttore a promuovere la trasformazione della struttura che è chiamato a dirigere, sulla base di motivazioni da lui stesso determinate ma che si appalesano più che prive di riscontri concreti, risultando documentalmente smentite. A questo è da aggiungere la manifesta contrarietà della comunità scientifica alla detta riorganizzazione, che di fatto rappresenterebbe lo smantellamento di un centro di assoluta eccellenza.

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