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Mercoledì, 08 Mag 2024

alt“L’informazione è materia delicata. Basta con l’occhio umido e la recitata partecipazione alle tragedie. Basta con il dolore come ingrediente dello spettacolo per fare audience. Basta con le banalità/bestialità dispensate a piene mani, soprattutto nelle tv, da chi si preoccupa solo di come aumentare il personale compenso, passando sopra a diritti e sentimenti (Sarah Scazzi, Yara Gambirasio, Melania Rea, Melissa Bassi, Elena Ceste: tanto per citare alcuni casi e tutti coloro i quali a queste vicende sono collegati), anche di persone estranee alle vicende che possono avere un interesse pubblico”.

Sono le parole del presidente dell’Ordine dei giornalisti Enzo Iacopino nei confronti di certi programmi televisivi che fanno della cronaca nera un cavallo di battaglia a scapito proprio dell'informazione.

In effetti, in Italia, in quasi tutti i casi di cronaca, i media tendono ad inserire una componente "spettacolare" che finisce per storcere la percezione del singolo fatto. 

Il giornalista scientifico Elio Cadelo ne discute con il criminologo Michele Di Nunzio.

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