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Mercoledì, 16 Lug 2025

di Luca Marchetti

Mister Morgan, di Sandra Nettelbeck, con Michael Caine, Clémence Poésy, Gillian Anderson; durata 116’, nelle sale dal 10 aprile 2014 distribuito da Officine Ubu.

Presentato in concorso, quest’estate, all’ultimo Festival di Locarno, Mister Morgan (Mr.Morgan’s Last Love, in originale) è la storia di un solitario ex-professore universitario vedovo (Michael Caine), rimasto imprigionato nei ricordi, in una Parigi splendida e dolente, dove ogni angolo gli ricorda l’amata moglie.

Solo l’incontro con Pauline, una giovane francese problematica, romperà l’apatia della sua vita e lo convincerà a recuperare il rapporto con il figlio.

Tratto da La douceur assassine, romanzo della scrittrice Francoise Corner, la pellicola di Sandra Nettelbeck (regista dei deliziosi Ricette d’amore e Helen) è un piccolo film garbato e delicato, un’opera che, senza pretese, presenta diversi pregi.

Mister Morgan, infatti, non cade mai nelle facili trappole del patetismo o del romanticismo spicciolo, conservando sempre una sincera dignità narrativa, soprattutto nell’affrontare temi “pericolosi” come il lutto e la terza età.

Ottima anche la scelta della bella Clemence Poesy, giovane attrice francese, arrivata finalmente a interpretare un ruolo di spessore e ben costruito. Dimostrando una solida presenza scenica, la Poesy conferma un talento interessante in quello che, le auguriamo, sarà il primo ruolo importante di una lunga carriera di successi.

Detto questo, però, non possiamo dimenticare il vero cuore del film: l’ennesima, magnifica interpretazione del maestro Michael Caine. Il mitico attore londinese, passati i settanta anni, ha iniziato una nuova primavera artistica, inanellando una serie di ruoli da antologia.

Tra la sua Inghilterra e gli studios hollywoodiani (dove, da anni, il sodalizio lavorativo con il regista Christopher Nolan gli ha regalato grandi consensi), Caine si è ritagliato lo spazio del vecchio istrione saggio, l’attore di esperienza che anche con poche battute a disposizione, magari in un ruolo secondario, fa propria la scena con nonchalance.

Titoli come I figli degli uomini, la trilogia del Cavaliere Oscuro e l’ambizioso Inception, sono solo alcuni esempi di una carriera piena di gemme.

Con il dolente Mister Morgan, Michael Caine sembra mettere in chiaro ormai la direzione intrapresa dal suo mestiere, accettando con saggezza lo status di solido maestro.

Ovviamente siamo in attesa che il prossimo incontro tra l’attore e il nostro Paolo Sorrentino, fresco vincitore dell’Oscar, nel prossimo In the future, permetta al nostro divo, con una parte totalmente scritta per lui, di regalarci una nuova, splendida, prova.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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