di Antonio Del Gatto
Con sentenza n.18826 del 29 aprile 2013 la V Sezione penale della Corte di cassazione (Pres. Zecca, Rel. Guardiano) ha chiarito che costituisce reato utilizzare nel web il numero di cellulare di un'altra persona, confermando una condanna penale per il reato di sostituzione di persona, con conseguente risarcimento danni, ad una donna che aveva divulgato il numero di telefono della sua ex datrice di lavoro.
La vittima aveva cominciato a ricevere telefonate e messaggi di vario genere con tanto di insulti e minacce.
Secondo gli Ermellini di piazza Cavour, il reato di sostituzione di persona si configura anche se si è utilizzato solo un nickname, al quale venga associato un numero di telefono reale che appartiene, però, ad un'altra persona.
Per i giudici, “i profondi e, per certi versi, rivoluzionari cambiamenti che l’evoluzione tecnologica ha prodotto … hanno dispiegato i loro effetti … anche in materia penale”, così determinando la necessità di una attività di interpretazione estensiva dell’art. 494 c.p. “alle nuove forme di aggressione per via telematica dei beni giuridici oggetto di protezione, senza violare i principi della tassatività della fattispecie legale e del divieto di interpretazione analogica delle norme penali”.