Giornale on-line fondato nel 2004

Domenica, 14 Dic 2025

ECG ID 6903Risponde di omicidio colposo il sanitario che attesti l’idoneità alla pratica sportiva agonistica di un atleta, in seguito deceduto nel corso di un allenamento a causa di una patologia cardiologia non diagnosticata dal sanitario per l’omessa effettuazione di esami strumentali più approfonditi laddove, in presenza di tracciati elettrocardiografici sospetti, il medico avrebbe dovuto doverosamente potenziare la verifica dell’integrità psico-fisica del paziente per prevenire gli eventi nefasti previsti dai protocolli.

E’ quanto emerge dalla sentenza, depositata ieri, n. 20943/23, emessa dalla Quarta sezione penale della Corte di Cassazione, che ha ritenuto inammissibile il ricorso proposto da un medico specializzato in medicina dello sport, condannato sia in primo grado che in appello a mesi otto di reclusione, pena sospesa, in quanto, con condotta imprudente, imperita e negligente, non conforme ai canoni della migliore scienza medica, aveva rilasciato certificato di idoneità alla pratica agonistica del ciclismo con durata annuale, nonostante i tracciati di ben due ECG al massimo sforzo, cui era stato sottoposto il paziente a febbraio 2012 e a marzo 2013, mostrassero segni ampiamente significativi di “ischemia miocardica infero-laterale”. Il secondo esame evidenziava, addirittura, segni di peggioramento.

Pertanto, sottolineano i Giudici della Suprema Corte, il medico avrebbe dovuto astenersi, sia nel 2012 che nel 2013, dal rilasciare il certificato di idoneità alla pratica agonistica del ciclismo, sulla base dei “Protocolli cardiologici per il giudizio di idoneità allo sport agonistico”.

Quanto alla sussistenza del nesso di causalità tra la condotta omissiva colposa e il decesso del paziente, avvenuto il 1° agosto 2013, nel corso di un allenamento ciclistico per “arresto cardiaco acuto da verosimile recidiva di infarto, in soggetto con esiti di pregresso infarto del miocardio”, leggesi nella sentenza in rassegna che, “a fronte di un tracciato ECG patologico, se il medico non avesse rilasciato il certificato di idoneità alla pratica agonistica del ciclismo ed avesse indirizzato il paziente ad una completa valutazione cardiologica, in modo da prevenire future aritmie, l’omesso riconoscimento dell’idoneità alla pratica sportiva agonistica lo avrebbe indotto a non proseguire gli allenamenti intensi in bicicletta, idonei a provocare ‘una discrepanza ossigenativa su una parte del muscolo scheletrico’ ”.

rocco tritto 130x130Rocco Tritto
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Ti piace l'informazione del Foglietto?

Se ti piace quello che leggi, puoi aiutarci a continuare il nostro lavoro sostenendoci con quanto pensi valga l'informazione che hai ricevuto. Anche il costo di un caffè!

SOSTIENICI

empty alt

Donne e fisica dopo i Nobel 2025

“La Fisica è la chiesa cattolica della scienza e, in quanto tale, sarà l’ultima ad accogliere le...
empty alt

L’Opec sul petrolio gioca al ribasso

Sembra che l’Opec sia tornata al passato, ai primi anni Dieci del nuovo secolo, quando...
empty alt

“L’ombra del corvo”, film struggente, inquietante, a tratti spaventoso

L’ombra del corvo, regia di Dylan Southern, (titolo originale The Thing with Feathers, tratto dal...
empty alt

La seconda missione dell’ivacaftor, farmaco finora attivo contro la fibrosi cistica

Nel mondo della medicina di precisione l’ivacaftor, uno dei primi farmaci approvato contro la...
empty alt

Anci e Legambiente al Governo: stanziare maggiori fondi per demolizione immobili abusivi

Come emerge dall’indicatore sull’abusivismo edilizio curato dall’Istat in collaborazione con il...
empty alt

Il "Big Beautiful Bill Act" di Trump fa esplodere il debito pubblico Usa

Un corposo paper pubblicato di recente dal NBER ci mette nella condizione di comprendere meglio...
Back To Top