Giornale on-line fondato nel 2004

Martedì, 28 Nov 2023

La notte tra il 19 e il 20 gennaio 1944, dopo aver ingerito una dose letale di veleno per sfuggire alla deportazione, morì a Firenze Enrica Calabresi.

Una donna. Poco più di un nome è il film che la regista Ornella Grassi ha dedicato nel 2019 alla scienziata che, laureata giovanissima all’Università di Firenze e divenuta zoologa, ha lavorato alla Specola e all’università di agraria di Pisa.

Enrica Calabresi era nata nel 1891 a Ferrara, in una famiglia della benestante borghesia ebrea, quando le donne all’università erano una rara presenza e riuscì a farsi stimare fino a diventare segretaria della Società entomologica italiana. Era molto colta, pubblicava anche in inglese e conosceva il francese e il tedesco. Tra le sue allieve ci fu anche Margherita Hack che la ricordò nella sua autobiografia.

Due guerre distrussero la sua vita. Nella prima perse il fidanzato, Giovanni De Gasperi, speleologo , botanico e esploratore che come lei frequentava la Specola e che morì nel 1916.

Enrica lasciò l’università per due anni e andò a fare l’infermiera al fronte. Quando nel 1938 arrivarono le leggi razziali, fu sbattuta fuori dall’università e andò a insegnare alla scuola ebraica.

Rifiutò sempre di nascondersi anche perché non voleva che altri rischiassero la vita per lei. Avrebbe potuto salvarsi rifugiandosi in Svizzera, come fece il fratello con l’altra sorella. Lei restò sola nella Firenze fascista e nazista. Venne catturata, portata nel carcere di Santa Verdiana dove si tolse la vita, avvelenandosi, prima di partire per Auschwitz, il 20 gennaio 1944.

Il film di Ornella Grassi presenta parti di fiction, parti documentali sulla vita in guerra, sulle leggi razziali e testimonianze di persone che hanno vissuto in quel terribile periodo: la nipote del direttore del carcere di Santa Verdiana, alcuni scienziati della Specola di Pisa, un nipote ora novantenne e lo scrittore Paolo Ciampi che su di lei ha scritto un libro.

Non è un semplice documentario giornalistico ma un film che, attraverso il coinvolgimento emotivo di immagini e musiche , riesce a toccare il cuore dello spettatore e a far capire tutto l’orrore delle leggi razziali e a far dire mai più guerre. Anche se purtroppo non è così.

Sara Sesti
Matematica, ricercatrice in storia della scienza
Collabora con l'Università delle donne di Milano
facebook.com/scienziateneltempo/

empty alt

Il patriarcato non è certo terminato

Rileggo in questi giorni “L'errore di Aristotele” (Carocci editore), un saggio di Giulia Sissa che...
empty alt

L'Osservatorio sulla corruzione nella PA presenta il Rapporto 2022

Il 16 novembre scorso, l’Osservatorio sulla corruzione nella Pubblica Amministrazione ha diffuso...
empty alt

Il sovranismo nazionalistico e xenofobo è vivo e lotta contro di noi

Prima l'Argentina con la vittoria di Milei poi l'Olanda con quella di Wilders. Naturalmente, le...
empty alt

UniStraSi celebra il centenario della nascita di Don Milani

L’Università per Stranieri di Siena (UniStraSi) comunica sul proprio sito web che il 29 e il 30...
empty alt

UniMi attiva “Ad alta voce”, sportello di ascolto e prevenzione dedicato alle studentesse

La Statale di Milano - fondatrice dell'Osservatorio Violenza sulle Donne, promotrice già dallo...
empty alt

“Disastri idrogeologici e cambiamenti climatici”, webinar con Luca Mercalli

Il ripetersi sempre più frequente dei disastri idrogeologici nel nostro paese, come purtroppo...

Ti piace l'informazione del Foglietto?

Se ti piace quello che leggi, puoi aiutarci a continuare il nostro lavoro sostenendoci con quanto pensi valga l'informazione che hai ricevuto. Anche il costo di un caffè!

SOSTIENICI
Back To Top