di Roberto Tomei
Esattamente quarant’anni fa usciva l’edizione definitiva di Misteri dei ministeri di Augusto Frassineti, piccolo grande trattato dedicato alla Ministerialità e all’alone di mistero che la circondava.
Da allora di acqua ne è passata sotto i ponti, con una significativa accelerazione a partire dal 1990, l’anno della famosa legge 241, che avrebbe dovuto inaugurare, tra l’altro, l’era della trasparenza, la nuova stella destinata a illuminare sempre più vasti domini, fino a disvelare a tutti l’intero universo della pubblica amministrazione, la missione finale affidata al recente d.lgs. n.33 del 2013.
Eppure segni della “trascendenza ministeriale” illustrata dall’impareggiabile Frassineti sembrano talvolta ancora presenti e operanti tra noi, con veri e propri misteri di cui non si riesce a trovare spiegazione.
Ad esempio, sfogliando il corposo bilancio di previsione dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, presieduto da Stefano Gresta e diretto da Massimo Ghilardi, con un po’ di impegno e tanta pazienza ci si imbatte in una spesa di 44.066 euro, che rappresenta il costo a carico dell’ente di via di Vigna Murata per una dipendente del Miur, comandata all’Ingv, dove ha assunto l’incarico di segretaria della direzione del medesimo Ghilardi.
In disparte la circostanza che del provvedimento con il quale l’ente ha perfezionato il detto comando non sembra esserci traccia né all’albo dello stesso ente né sul sito web, ad esserne all’oscuro dovrebbero essere anche le organizzazioni sindacali, con la conseguenza che non è dato conoscere le motivazioni che l’Ingv ha posto a base delle richiesta inoltrate al Miur, anche se fonti attendibili riferiscono che si sarebbe fatto riferimento alla mancanza di adeguate risorse interne.
Eppure, il predecessore di Ghilardi alla direzione dell’Ingv di segretarie ne aveva ben due che,ci risulta, continuano a essere nei ruoli dell’ente, anche se destinate – chissà perché – ad incarico diverso da quello che avevano assolto per molti anni.
Per le “entità ministeriali supreme”, come le chiamava Frassineti, ossia i vertici dell’Ingv, sarà certamente tutto chiaro, ma per tutti gli altri poveri mortali il mistero rimane.

