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Domenica, 07 Dic 2025

di Ivan Duca

Procedure sempre più singolari quelle adottate dal Cnr per acquisire personale alle proprie dipendenze. Questa volta è il caso dei concorsi per i dirigenti amministrativi di II fascia (bando n. 364.187 e bando n. 364.188), che andranno a ricoprire le poltrone per i nuovi Uffici dirigenziali voluti dal direttore generale Paolo Annunziato.

Infatti, nei giorni del 30 e 31 dicembre 2013, quando in tanti si preparavano per i tradizionali festeggiamenti di fine anno, si sono registrate in sequenza cronologica, ad opera del direttore generale, Paolo Annunziato, i seguenti avvenimenti: il giorno 30, riorganizzava l’intera amministrazione centrale e metteva a bando, mediante procedura concorsuale, nuovi posti per dirigenti amministrativi, fissando come scadenza di presentazione della relativa domanda il 30 gennaio 2014.

Il giorno successivo, San Silvestro, poi, lo stesso Annunziato conferiva gli incarichi di direttori facenti funzione per gli istituendi uffici. Contestualmente pubblicava l’avviso per le procedure di mobilità volontaria ex art. 30 D.Lgs n. 165/2001 per i posti messi a bando, fissando la scadenza del termine per la presentazione delle relative domande al 10 gennaio 2014. In pratica, gli eventuali interessati avevano a disposizione solo sei giorni utili, considerando sabato, domenica, capodanno ed Epifania. Un vero record, che di positivo sembra avere ben poco!

Tant’è che molte sono le perplessità suscitate da tale intensa attività di fine anno, che si presume sia stata debitamente valutata dall’Ufficio Affari Istituzionali e Giuridici, diretto da Giuliano Salberini, tanto in relazione all’avvio della procedura di concorso, prima di aver esperito l’obbligatorio tentativo di mobilità di cui all’art. 30 D.Lgs. 165/2001 (che per legge deve essere preliminare all’avvio dei bandi stessi), quanto alla rastremata tempistica in cui è stata confinato l’espletamento della stessa.

Infatti, i soli dieci giorni assegnati agli interessati al trasferimento in mobilità, di cui incredibile dictu solo sei utili, non sembrano soddisfare affatto l’interesse della collettività al contenimento della spesa pubblica, atteso che i nuovi incarichi, se verranno – come sembra – tutti ricoperti dall’esterno, costeranno alla collettività oltre 1,2 milioni di euro, evitabili, almeno in parte, se alcuni di essi fossero giunti a piazzale Aldo Moro in mobilità da altre amministrazioni.

Oltre a sollevare critiche nel metodo da parte di chi, come Usi-Ricerca, si è visto violare le proprie prerogative, quale la necessaria e preventiva informativa sugli emanandi provvedimenti che, invece, è mancata del tutto, il vorticoso e complesso insieme di iniziative del numero due del Cnr ha destato forti perplessità. E ciò non solo in merito all’avvio delle dette procedure concorsuali, ma anche avuto riguardo alla riorganizzazione della complessa macchina amministrativa del Cnr, realizzata in assenza dei nuovi regolamenti (previsti dallo statuto) di organizzazione e funzionamento, di contabilità e del personale, che avrebbero dovuto preliminarmente stabilire i compiti delle nuove strutture da costituire.

Tale modus operandi, apparentemente privo di logica, sembra aver determinato uno stato di totale confusione all’interno dell’amministrazione centrale, possibile preludio alla paralisi dell’ente.
Sono in tanti a ritenere che i tempi sembrano ormai maturi per un necessario e urgente intervento da parte degli organi vigilanti, per ripristinare, nel minor tempo possibile, le condizioni di indispensabile regolarità gestionale e per ridare serenità al più grosso ente di ricerca del paese.

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