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- di Maurizio Sgroi
L’ultimo Outlook di Ocse, preparato in collaborazione con la FAO, dedicato all’andamento dell’agricoltura nel mondo, ci racconta molte cose che pensiamo di sapere ma che forse non conosciamo abbastanza. O almeno così sembra, vista la scarsa attenzione che dedichiamo al nostro nutrimento e alla sua importanza. Noi fortunati abitanti dei paesi cosiddetti ad economia avanzata siamo generalmente abituati a rifornirci nei nostri supermercati, pieni di ogni cosa, e solo da poco, e neanche in molti, abbiamo iniziato a chiederci esattamente cosa stiamo mangiando. L’idea generale è che purché si mangi (almeno) tre volte al giorno, nulla può andare storto.

Quest’oggi terrò una relazione al Consiglio Comunale di Pescara, aperto a interventi esterni, sul tema dell'ACQUA IN CITTA'.
Il ricorso a pesticidi, erbicidi, fertilizzanti, assai diffusi in agricoltura, non risparmia le piante da balcone o da giardino, con conseguenze negative sulla qualità dei terreni, delle falde e anche dell’aria. Ma a che distanza si può manifestare l’impatto negativo di queste sostanze?
Si stima che ogni anno una persona utilizzi circa 700 buste di plastica. Un totale di 5 trilioni su scala globale che poi finiscono, inevitabilmente, nell’ambiente provocando danni incalcolabili. Per questo, anche quest’anno, il 12 settembre si celebra la Giornata internazionale senza sacchetti di plastica. Un’iniziativa nata nel 2009, dall’idea della Marine conservation society, un'associazione con l'obiettivo di salvaguardare gli oceani e i mari, e sostenuta da "Plastic Free Onlus", organizzazione di volontariato impegnata dal 2019 nel contrastare in tutto il mondo l’inquinamento da plastica.
Continua l’impegno dell’Università di Firenze per contrastare gli sprechi e promuovere buone pratiche nel segno dello sviluppo sostenibile all’interno della propria comunità.
