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Domenica, 28 Apr 2024

Corte dei conti ID 6942Con deliberazione n.36 del 7 giugno 2023, la Corte dei conti – Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato – ha approvato la Relazione su “La gestione delle emergenze ambientali effettuata dai Commissari del governo e in particolare dal Commissario per la sicurezza del sistema idrico del Gran Sasso”.

Il Commissario straordinario per la sicurezza idrica del Gran Sasso, ai sensi dell'articolo 4-ter del decreto-legge 18 aprile 2019, n. 32, (Governo Conte I), convertito, con modificazioni, con la legge 14 giugno 2019, n. 558, è stato nominato, su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sentito il Presidente della regione Abruzzo, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 5 novembre 2019, con il compito di sovraintendere alla progettazione, all'affidamento e all'esecuzione degli interventi indifferibili ed urgenti volti a fronteggiare la situazione di grave rischio idrogeologico e conseguire adeguati standard di qualità delle acque e di sicurezza idraulica del sistema idrico del Gran Sasso.

La scadenza del mandato, inizialmente fissata al 31 dicembre 2021, è stata prorogata per due volte, dapprima, con decreto-legge 22 marzo 2021 n. 41 (Governo Draghi), al 30 giugno 2023; poi, con successivo decreto-legge n. 29 dicembre 2022 n, 198 (Governo Meloni), al 31 dicembre 2025.

Il Commissario ha il compito di sovraintendere alla progettazione, all'affidamento e all'esecuzione degli interventi indifferibili ed urgenti volti a fronteggiare la situazione di grave rischio idrogeologico e conseguire adeguati standard di qualità delle acque e di sicurezza idraulica del sistema idrico del Gran Sasso.

Come leggesi nella Relazione della Corte dei conti, le attività del Commissario straordinario hanno per oggetto, in via prioritaria, l’adeguamento del sistema acquifero che interferisce con il traforo del Gran Sasso per gli ambiti afferenti agli interventi di riqualificazione delle autostrade A24 e A25, ivi incluso il traforo stesso. Si tratta di un sistema particolarmente complesso, che fornisce acqua potabile per un bacino di circa 800.000 persone, in cui convergono rilevanti profili di natura ambientale e di viabilità autostradale.

Il Commissario straordinario può assumere direttamente le funzioni di stazione appaltante e opera in deroga alle disposizioni di legge in materia di contratti pubblici, fatto salvo il rispetto dei vincoli inderogabili derivanti dall'appartenenza all'Unione europea; esercita i poteri sostitutivi delle amministrazioni pubbliche interessate alla realizzazione dell’opera che non dovessero adottare gli atti di rispettiva competenza.

Con la Relazione in esame (per un totale di 62 pagine), i Magistrati contabili, tra l'altro, hanno rimarcato l’importanza della collaborazione, anche attraverso l’indirizzo e il coordinamento della Presidenza del Consiglio dei ministri, di tutte le amministrazioni interessate, sia per far fronte alle problematicità esistenti, sia per il raggiungimento degli obiettivi secondo i tempi fissati nel cronoprogramma.

Tra le criticità rilevate dalla Corte vi sono soprattutto le maggiori spese previste per la complessiva realizzazione dell'opera (180 milioni di euro), rispetto ai 120 attualmente disponibili, con la conseguente necessità, segnalata anche dal Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato, di un’apposita iniziativa legislativa in materia.

Di particolare rilevanza sono, inoltre, i possibili rischi legati alla captazione delle acque dai laboratori del Gran Sasso, in caso di dissequestro delle condotte idriche attualmente oggetto di provvedimento cautelare su iniziativa della Procura della Repubblica di Teramo.

La Corte ha, infine, ribadito il necessario rispetto dei tempi prefissati, anche in virtù del fatto che il completamento dell'opera, previsto in fase istruttoria entro il 2025, è stato rinviato al primo semestre 2029.

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