Redazione
Dopo secoli di emarginazione, lo stampatello ha ottenuto la tanto attesa riabilitazione.
A certificarla è stato il Consiglio di Stato (Sez. V - sent. 877 del 16 febbraio 2010, Pres. ff. Cirillo, Est. Mele) per il quale l'utilizzo della scrittura in stampatello non è un segno di riconoscimento, e perciò il candidato che la utilizzi non può essere escluso per tale ragione.
I segni di riconoscimento - chiosano i giudici di Palazzo Spada - devono essere delle chiare appostazioni grafiche, che possano permettere a chi legge un componimento di individuare significativamente il soggetto che li ha apposti.
Lo stampatello maiuscolo - concludono i togati - pur non essendo abituale da parte dei candidati, è comunque una modalità di uso, specialmente quando gli stessi, per timore di non essere ben compresi, intendono chiaramente rappresentare da un punto di vista grafico le proprie argomentazioni.
D'ora in poi, dunque, i candidati devono fare solo attenzione a non realizzare disegnini firmati, non a stampatello, sulla bella copia dei loro elaborati.