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Domenica, 19 Mag 2024

La madre, di Andres Muschietti, con Jessica Chastain, Nikolaj Coster-Waldau, Megan Charpentier, Isabelle Nélisse, Daniel Kash, Javier Botet, Jane Moffat, Julia Chantrey, durata 100’, nelle sale dal 21 marzo 2013 distribuito da Universal Pictures

Recensione di Luca Marchetti

Tutto è iniziato nel 2008. Un giovane regista argentino di nome Andres Muschietti realizza il cortometraggio horror Mama. Il lavoro, pur con tutti i suoi limiti, è affascinante e attira subito le attenzioni di un pezzo da novanta del genere fantasy come Guillermo Del Toro.

Il regista messicano, guru del cinema fantastico di marca latinoamericana e famoso per pellicole affini al corto di Muschietti come La spina del Diavolo o Il labirinto del Fauno, decide quindi di fare da balia al suo collega esordiente e produce di tasca sua la trasposizione in un lungometraggio della storia, con mezzi e budget considerevoli. I risultati finali hanno sicuramente accontentato i realizzatori come hanno entusiasmato il pubblico.

La madre, infatti, raccontando la terrificante storia di due bambine abbandonate in un bosco e cresciute da un misterioso essere soprannaturale, fa riferimento a molte altre opere e ripercorre il meglio di questo genere cinematografico.

Il regista non solo strizza l’occhio ai tanti film, di successo, demoniaci giapponesi (The Ring, The Grudge) ma si rifà anche a pellicole a lui più vicine, ad esempio ai capolavori di marca spagnola The Others di Alejandro Amenabar e The Orphanage di Juan Antonio Bayona.

Muschietti, dunque, rendendo omaggio al cinema dei suoi colleghi più fortunati (parlare di plagio sarebbe esagerato e ingiusto), prova a inserirsi sulla scia di quella che lentamente sta diventando una vera e propria tradizione, in lingua spagnola, del cinema Horror, ben diversa dalla scuola americana (più orientata verso i remake pop di grandi classici o la torture porn di Eli Roth) o da quella, compianta, italiana (Mario Bava, Lucio Fulci e Dario Argento, per intenderci).

L’argentino, come i suoi modelli, non punta al gusto del terrore fine a se stesso, ma cerca di unire le suggestioni semplicemente fantastiche ad una vicenda dalle forti e realistiche tinte drammatiche.

Muschietti, infatti, sotto la confezione del “film di paura” mette in scena una sincera e commovente riflessione sulla maternità e racconta, in modo emozionante, cosa significhi essere un genitore.

Se guardiamo al cinema recente, sono rare altre pellicole che abbiano descritto, così, questo tema. L’unica che possiamo citare è il cartoon Pixar Brave che, usando il cinema d’animazione, arriva agli stessi livelli emotivi.  Se dobbiamo trovare altri pregi in La madre, non possiamo non parlare della sua protagonista, l’incantevole Jessica Chastain. L’attrice americana, sin dal poetico The Tree of Life di Terrence Malick, il suo primo film importante, non ha sbagliato praticamente un passo, dividendosi tra personaggi sopra le righe (The Help) ed altri più sentiti (Il debito, Take Shelter), fino all’affermazione come star con la durissima protagonista del recentissimo Zero Dark Thirty di Kathryn Bigelow.

Ne “La madre”, la Chastain sorprende di nuovo tutti e veste i panni dark di una bassista poca propensa al nuovo ruolo di genitore. Anche qui, nonostante si privi della sua meravigliosa chioma rossa, dimostra, come se ce ne fosse ancora bisogno, tutto il suo sconfinato talento.

In conclusione, non ci resta che ricordare l’unica pecca, veniale, che è il comparto degli effetti speciali “artigianali” del film, ma forse anche questo non fa altro che contribuire al fascino di un’opera capace di spaventare e commuovere allo stesso tempo.

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