In epoche in cui gli studi erano preclusi alle donne, alcune riuscirono a infilarsi nelle crepe del sistema patriarcale che le escludeva dall’istruzione superiore e a essere riconosciute per la loro competenza e bravura.
Sofia Kovalevskaja (1850–1891) fu la prima donna a ottenere il dottorato in matematica e la prima in Europa a ottenere una cattedra all’Università.
Adorava la matematica in tempi in cui uno scrittore come August Strindberg - non più misogino di altri - aveva accolto il suo arrivo come docente all’Università di Stoccolma con queste parole:
“Una femmina professore di matematica è un fenomeno pernicioso e sgradevole persino, si potrebbe dire una mostruosità: e il fatto che sia stata invitata in un paese dove ci sono così tanti maschi matematici di gran lunga superiori può essere spiegato soltanto con la galanteria degli svedesi verso il sesso femminile.”
Il suo arrivo fu invece accolto dal matematico Mittag Leffler come un evento di grande importanza e descritto in termini entusiastici in una lettera a Karl Weierstrass, padre dell’Analisi matematica moderna, che aveva dato lezioni private a Sofia e l’aveva sempre sostenuta:
“Il 30 gennaio 1884 Sofia Kovalevskaya ha tenuto la sua prima lezione, in tedesco, sulle equazioni differenziali parziali. L’aula era piena, le persone erano consapevoli dell’importanza storica del momento. Non solo i dodici studenti iscritti, ma i professori, gli ufficiali universitari, e i cittadini interessati sono venuti a vedere la “principessa della scienza” dare inizio alla sua carriera da docente. Sofia era nervosa, all’inizio inciampava, ma la sua lezione è terminata con un applauso”.
Per saperne di più sulla grande matematica letterata: Sara Sesti e Liliana Moro, "Scienziate nel tempo. Più di 100 biografie", pag. 250, 16 €, Ledizioni, Milano 2020. In vendita nelle librerie e on line su Amazon, Ibs, Feltrinelli, Ledizioni, anche in formato e-book a 6.99€.
(3 – continua)
sara sesti
Matematica, ricercatrice su " Donne e scienza", collabora con l'Università delle donne di Milano
facebook.com/sara.sesti13
ARTICOLI PRECEDENTI
Donne di scienza. Sulle tracce dell'assenza
Nancy Grace Roman, l'astronoma madre del telescopio spaziale Hubble