Il mancato rinnovo del contratto provoca un danno al pubblico dipendente, che va risarcito. A stabilirlo – come comunicato dalla Confsal Unsa – è stato, con sentenza n. 51/2016, il Tribunale di Reggio Emilia, al quale si erano rivolti 13 dipendenti pubblici.
La decisione, anche se di primo grado e, quindi, soggetta ad eventuale esame sia dalla Corte di appello che dalla Cassazione, è indubbiamente storica e potrebbe provocare innumerevoli ricorsi in ogni parte d’Italia, aventi ad oggetto la medesima pretesa risarcitoria.
Forse per scongiurare una simile possibilità, all’Aran, dopo l’emanazione dell’atto di indirizzo da parte della ministra Madia, si stanno accelerando i tempi per chiudere la lunga e difficile partita sulla composizione dei quattro comparti, cui dovrebbe far seguito l’avvio della trattativa per il rinnovo del ccnl scaduto da più di sei anni.
Le risorse messe sul tavolo dal governo Renzi, però, continuano ad essere irrisorie e, al massimo, assicurerebbero miglioramenti in busta paga non superiori a 5 euro lordi mensili, a decorrere da luglio 2015, data di pubblicazione della sentenza della Consulta, che ha ritenuto incostituzionale il blocco dei contratti pubblici.