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Domenica, 13 Ott 2024

L'Ente Parco nazionale delle Cinque Terre, comprendente i borghi di Riomaggiore, Manarola, Corniglia, Vernazza e Monterosso al Mare, è stato istituito con decreto del Presidente della Repubblica del 6 ottobre 1999, e gestisce un’area terrestre nonché l’omonima Area marina protetta, che comprende il litorale rientrante nei Comuni di Riomaggiore, Vernazza, Monterosso e, per una piccola frazione, Levanto.

La sede è ubicata nel Comune di Riomaggiore (La Spezia).

Lo Statuto dell’Ente è stato approvato dal Ministero dell’ambiente con apposito decreto in data 16 ottobre 2016.

Dalla Relazione sul risultato del controllo sulla gestione finanziaria 2018 dei 22 Enti parco nazionali, redatta dalla Sezione controllo Enti della Corte dei conti, trasmessa alle Presidenze del Parlamento lo scorso 9 luglio, si apprende, tra l’altro, che il Piano del Parco, deliberato dal Consiglio direttivo dell’Ente il 17 maggio 2002 e approvato dalla Giunta regionale della Liguria il 22 maggio dello stesso anno, è stato revocato dalla Giunta medesima a dicembre 2010; analoga sorte è toccata alla bozza di Regolamento del Parco e al Piano pluriennale economico e sociale.

Il motivo di tali revoche è da ricercarsi nella necessità di apportare modifiche sostanziali ai tre importanti documenti, non solo sotto l’aspetto normativo, per le nuove disposizioni legislative medio tempore entrate in vigore, ma anche per nuove esigenze di tutela e di valorizzazione del territorio manifestatesi nel corso del tempo.

A tale riguardo, a febbraio 2019, l’Ente ha aggiudicato ad un raggruppamento temporaneo di imprese l’appalto per la redazione dei nuovi strumenti di pianificazione.

In precedenza, l’Ente aveva sottoscritto due contratti di ricerca con l’Università degli studi di Genova (13 novembre 2017, importo di 39.900 euro) e con l’Università Iuav di Venezia (10 maggio 2018, 18.000 euro), per la redazione di studi conoscitivi propedeutici alla stesura del Piano per il parco.

Lo stesso Ente ha comunicato alla Corte dei conti che il gruppo di lavoro aggiudicatario ha iniziato le attività per la stesura dei nuovi strumenti di pianificazione e che sono stati ultimati gli studi conoscitivi da parte delle due Università.

Il Presidente dell’Ente, attualmente in carica, è stato nominato con decreto ministeriale il 7 agosto 2019.

Il Consiglio direttivo è stato ricostituito con decreto 1° marzo 2016 mentre la Giunta esecutiva è stata nominata con deliberazione del Consiglio direttivo del 12 luglio 2016.

La Comunità del parco è formata dai sindaci dei Comuni di Monterosso, Vernazza, Riomaggiore, Levanto, La Spezia, dal presidente della Provincia di La Spezia e dal presidente della Regione Liguria.

Per lo svolgimento dei compiti istituzionali di vigilanza e di controllo del territorio, l’Ente si avvale di unità di personale appartenente al Coordinamento Territoriale Carabinieri per l'Ambiente che, al 31 dicembre 2018, erano pari a 6.

Il personale in forza all’Ente, alla fine dell’esercizio finanziario 2018, comprendeva un dirigente, con contratto a termine; 8 dipendenti di ruolo, con contratto a tempo indeterminato; 2 assunti, con procedura selettiva pubblica, a tempo determinato - area C1 - (dal 16 aprile 2017 al 15 aprile 2020) e inquadrati nel profilo di “assistente tecnico ambientale”, per attività rientranti in progetti finanziati dalla UE.

Il mandato del Direttore, in carica nel corso dell’esercizio finanziario esaminato dalla Corte dei conti, è terminato il 31 dicembre 2019. Con provvedimento del Presidente del 5 febbraio 2020, l’incarico di facente funzioni è stato affidato a un dirigente della Provincia di La Spezia, senza oneri a carico dell’Ente, in attesa della nomina del nuovo Direttore, formalizzata con decreto del Ministero dell’ambiente del 10 marzo 2020.

Nel 2018, la spesa complessiva per il personale è stata pari ad euro 206.127 (+14,5 per cento, rispetto al 2017).

Con riferimento alla attività istituzionale, l’Ente ha effettuato, nel 2018, attività di ricerca e di monitoraggio della biodiversità su specifici ambiti tematici, realizzando, in particolare, il progetto “attivazione di un sistema di gestione ambientale per il raggiungimento della registrazione EMAS”; l’importo impegnato, pari a 60.000 euro, è stato finanziato dal Ministero dell’ambiente.

L’Ente ha partecipato, inoltre, ai seguenti progetti interamente finanziati dall’Ue: “Maregot”, 321.906 euro; “Girepam”, 346.668 euro; “Medsealitter”, 296.860 euro.

Ha partecipato, altresì, al progetto “Relife”, 95.370 euro, cofinanziato per 57.202 euro dalla Ue.

Inoltre, ai sensi del regolamento che disciplina l’Area marina protetta, l’Ente, in quanto gestore della medesima, ha compiti di segnalazione marina, impiego di mezzi nautici, ricerca scientifica, monitoraggio continuo delle condizioni ambientali e delle attività in essa consentite, secondo le direttive ministeriali.

Il contenzioso in essere, alla fine del 2018, comprendeva 24 procedimenti in materia amministrativa, 13 ordinari, 7 stragiudiziali in materia di diritto del lavoro e un ricorso straordinario al capo dello Stato, tutti col patrocinio dell’Avvocatura dello Stato.

L’esercizio finanziario 2018 ha registrato un avanzo di 444.780 euro, in notevole contrazione (-45,8%) rispetto al dato dell’esercizio 2017 (820.315 euro).

Tale risultato, si legge nella Relazione più volte richiamata, deriva dalla riduzione (-13%) dell’avanzo corrente, pari a 1.507.713 euro, e da un peggioramento, nella misura del 16,5 per cento, del disavanzo della gestione in conto capitale, assestatosi a 1.062.933 euro.

I trasferimenti statali, pari a 2.638.838 euro, sono costituiti, principalmente da contributi del Ministero dell’ambiente ed incidono sul totale delle entrate correnti per appena l’11,7 per cento (13,9 per cento, nel 2017).

Le entrate derivanti dalla “vendita beni e prestazioni di servizi”, euro 19.864.998 nel 2018 (+13 per cento, rispetto al 2017), rappresentano la voce avente la maggiore incidenza sulle entrate correnti (88,1 per cento). In particolare, esse provengono dai versamenti effettuati dal “Consorzio Ambiente Turismo Impresa 5 Terre” per la vendita delle carte “Cinque Terre Card” e “Cinque Terre Card Treno”.

L’Ente, sin dal 2013, a seguito di procedura di gara pubblica, ha appaltato tutti i servizi (gestione dei centri accoglienza, distribuzione e divulgazione del materiale informativo promozionale, deposito, distribuzione e vendita delle carte turistiche, visite guidate, gestione del centro di educazione ambientale, pulizia e manutenzione stazioni, sedi rete sentieristica, controllo e gestione delle opere a mare e di segnalazione marina) ad un raggruppamento temporaneo di imprese tra il “Consorzio Ambiente Turismo Impresa 5 Terre” (mandataria) ed “Atlantide società cooperativa sociale p.a.”.

Le carte turistiche sono le già citate “Cinque Terre Card” e la “Cinque Terre Card Treno”, che consentono di fruire dei servizi (accesso alle aree attrezzate, ai percorsi pedonali, ai centri di osservazione naturalistica, partecipazione a visite guidate) ed anche (la seconda) di trasporto ferroviario (previa sottoscrizione di una convenzione con Trenitalia).

Forte contrazione (-43,7 per cento), invece, delle spese per prestazioni istituzionali passate da euro 528.588 (nel 2017) a 297.746, nel 2018. Maggiormente colpita la voce spese per l'organizzazione di campi per attività naturalistica e stages, il cui stanziamento (196.500 euro, nel 2017, derivanti da fondi ministeriali della direttiva Biodiversità) è stato totalmente azzerato nel 2018. Sul punto, la Corte dei conti sottolinea che “si tratta di un dato da valutare negativamente”.

Quanto alle spese in conto capitale, dalla Relazione si apprende che sono state pari a euro 2.541.695 (nel 2017, euro 1.172.394) e che il forte incremento è da attribuire quasi totalmente alla voce “acquisizione beni durevoli e opere immobiliari”, le cui sottovoci più significative sono “riqualificazione paesistica per il miglioramento dei terrazzamenti e della fruizione territoriale delle Cinque Terre”(1.325.291 euro, di cui 675.291 euro con finanziamento del Ministero dell’ambiente); “interventi per fronteggiare i dissesti idrogeologici in atto” (389.000 euro, con finanziamento ministeriale); “trasferimento ai comuni per manutenzione straordinaria su sentieri” (339.539 euro).

Nel 2018, l’avanzo di amministrazione è stato pari a 1.387.843 euro, con un aumento rispetto al 2017, in valore assoluto di 117.590 euro.

Il conto economico, infine, si è chiuso con un disavanzo di 2.913.061, mentre nel 2017 il dato negativo era stato di euro 768.890, sebbene non possa essere trascurato il dato positivo della gestione operativa 2018 (+4.891.239), rappresentato dalla differenza tra il “valore della produzione” (23.817.099 di euro) e i “costi della produzione” (18.925.860 di euro).

(10 – continua)

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