Si è celebrata il 30 novembre la giornata mondiale contro l’Aids. Protagonista della lotta al virus HIV è stata Françoise Barré-Sinoussi, insignita del premio Nobel per la medicina insieme a Luc Montagnier.
La scienziata è nata a Parigi nel 1947, ha ottenuto il dottorato in medicina nel 1974 e nel 1975 ha iniziato la carriera da ricercatrice presso l’Institut national de la santé et de la recherche médicale di Parigi.
Nel 1983, ha partecipato con l’équipe guidata da Luc Montagnier allo studio che li ha portati alla scoperta del virus responsabile dell’immunodeficienza umana, causa dell’AIDS.
Dal 1985, ha contribuito a mettere a punto i test per individuare i primi anticorpi e fino al 1998 ha partecipato ai programmi collettivi per la ricerca di un vaccino anti HIV, lavorando sui primati.
Dal 1988, ha svolto attività di docenza presso l’Istituto Pasteur, dove ha diretto i laboratori di ricerca. Il premio Nobel le è stato conferito nel 2008 insieme a Luc Montagnier per la scoperta del virus HIV.
Françoise Barré-Sinoussi ha messo a punto le prime terapie per contrastare l’AIDS, ma la sperimentazione per trovare un vaccino a tutt’oggi è aperta e i risultati, anche se molto promettenti, non sono definitivi.
Tra le sue pubblicazioni, Le Sida en question (1987) ripercorre le fasi delle sue ricerche e le controversie suscitate. Nel 2013, è entrata nell’Accademia delle Scienze.
Per saperne di più: "Scienziate nel tempo. Più di 100 biografie", Ledizioni, Milano 2020, anche in versione e-book.
Sara Sesti
Matematica, ricercatrice su " Donne e scienza", collabora con l'Università delle donne di Milano
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