Giornale on-line fondato nel 2004

Sabato, 27 Apr 2024

Meglio tardi che mai, viene da dire guardando il progresso dell’indice Ipab costruito da Istat per monitorare i prezzi delle abitazioni, nuove e usate. I dati rilasciati alcuni giorni fa sul terzo trimestre 2021 confermano il trend ascendente dei corsi immobiliari, aumentati del 1,2% rispetto al secondo trimestre e del 4,2% rispetto al terzo trimestre 2020.

Su base annua, è un incremento molto significativo, se paragonato agli anni recenti, e soprattutto è importante perché conferma un andamento che dura ormai da quattro trimestri.

Altro dato interessante da sottolineare: la crescita dei prezzi nel trimestre, interessa anche quelle esistenti, le più penalizzate in questi anni dal ciclo immobiliare. In dettaglio, le abitazioni nuove aumentano i prezzi del 3,9% (dal 2% del secondo trimestre), mentre quelle esistenti, che pesano l’80% dell’indice, addirittura del 4,2%. Un’accelerazione importante che si confronta con prezzi piatti per diverso tempo.


Questi aumenti si verificano a fronte di un aumento del 21,9% delle compravendite. Segno evidente di una domanda molto attiva che si incontra con un’offerta che oltre ad essere naturalmente rigida, incontra ulteriori limitazioni a causa della pandemia, che ha complicato la circolazione delle merci e la produzione nel settore delle costruzioni.
In sostanza, anche per il mattone valgono quelle circostanza speciali che hanno contribuito a far salire tutti i prezzi. A ciò si aggiunga che le condizioni del credito rimangono distese mentre la quota di risparmio delle famiglie italiane è cresciuta significativamente. Conclusione: i prezzi salgono. Se si guarda un periodo lungo abbastanza se ne ha piena contezza.


Questo ovviamente nulla ci dice sul futuro. Se confrontiamo i nostri corsi immobiliari con quelli europei o delle altre economie avanzate, scopriamo di essere ancora molto indietro.


Vista da questa prospettiva, la crescita dei prezzi registrata di recente in Italia potrebbe essere interpretata come l’ennesimo segnale di un innalzamento generale dei prezzi, piuttosto che di una spinta settoriale di un mercato finalmente uscito da una crisi storica.

Ma, come diceva il poeta, ai posteri l’ardua sentenza.

Maurizio Sgroi
giornalista socioeconomico
Twitter @maitre_a_panZer
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

empty alt

26 aprile 1986: il disastro nucleare di Chernobyl

In Ucraina, la mattina del 26 aprile 1986 si verificava il più grande disastro industriale della...
empty alt

Ex base Nato di Monte Giogo, presto in concessione al Parco nazionale dell’Appennino

La Direzione toscana del Demanio ha ufficialmente comunicato al Parco nazionale dell’Appennino...
empty alt

Venosa, splendido territorio ricco di tracce del passato, ceramiche e pregiati vini

In groppa alla docile mula “Bellina”, sulla “vardedda” zio Pasqualino, due “panari” di uova della...
empty alt

Licenziamento illegittimo se il dipendente comunica solo all’Inps il nuovo domicilio

Con ordinanza n. 838/2024, pubblicata in data 28 marzo scorso, la Corte di cassazione - sezione...
empty alt

“Confidenza”, il film della settimana proposto dal Foglietto

Confidenza, tratto dall’omonimo romanzo di Domenico Starnone (Edito da Einaudi), regia di Daniele...
empty alt

“Università e militarizzazione” ovvero “Il duplice uso della libertà di ricerca”

Università e militarizzazione – Il duplice uso della libertà di ricerca di Michele Lancione – Eris Edizioni...

Ti piace l'informazione del Foglietto?

Se ti piace quello che leggi, puoi aiutarci a continuare il nostro lavoro sostenendoci con quanto pensi valga l'informazione che hai ricevuto. Anche il costo di un caffè!

SOSTIENICI
Back To Top