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Giovedì, 05 Dic 2024

Un paio di giorni fa, ho ricevuto un rapporto sul terremoto di Casamicciola del 21 agosto 2017 scritto da un ricercatore dell’Osservatorio Vesuviano, immediatamente dopo il sisma. È un rapporto ben fatto e di facile lettura.

Da tempo sul Foglietto cerchiamo di capire che cosa si è verificato nelle sale di sorveglianza sismologica dell’Osservatorio Vesuviano e del Centro Nazionale Terremoti dove, in occasione di quel terremoto, successero avvenimenti mai chiariti. Venne data da Roma una valutazione decisamente sbagliata dell’ipocentro e della magnitudo, ma considerata valida e rilanciata dall'Osservatorio.

La novità che discende dal rapporto è che la notte del terremoto all’Osservatorio erano già stati calcolati con precisione i parametri del terremoto, cioè si sapeva con certezza che la scossa si era verificata immediatamente sotto Casamicciola a una profondità focale molto bassa. Ma di questo verrà data notizia solo il 25 agosto su sollecitazione della Protezione Civile.

Emerge anche, contrariamente a quanto era stato detto e più volte ripetuto, che la rete ischitana nell’occasione aveva ben funzionato e che al Vesuviano risultano disponibili modelli di velocità specifici per l'area dei vulcani napoletani.

Nel rapporto si legge che "Il 22 agosto mattina sono state riviste le tracce del terremoto ed è stata eseguita nuovamente la localizzazione. Il picking è stato effettuato su tutti i sismogrammi delle Reti di Ischia, Campi Flegrei e Vesuvio che avevano registrato l’evento.” Se la mattina del 22 agosto veniva verificata e rifatta la valutazione dei parametri del sisma ne consegue che era già stata fatta la sera prima, in ogni caso non molto tempo dopo terremoto che si era verificato alle 20:57, ora italiana.

Poi “I dati dell’accelerometro sono stati scaricati la mattina del 22 Agosto ed integrati ai picking dei velocimetri. Questi dati hanno permesso di aggiungere il picking dell’onda S per rilocalizzare l’evento. Il valore della distanza temporale tra l’arrivo dell’onda P ed quello dell’onda S registrate su una stazione molto vicina all’evento consente di stimare la profondità del terremoto. ”

A proposito della profondità focale, “Quest’ultima localizzazione è stata ritenuta la più affidabile con i dati a disposizione e quindi l’evento è risultato localizzato nella parte alta del Comune di Casamicciola a circa 1.70 km di profondità”.

Non è dato sapere che cosa l’autore abbia fatto del rapporto il 22 agosto, che è stato inviato a una lunga mailing-list dell'Ingv solo il 29 agosto. Per certo sappiamo che quel giorno (22 agosto) il presidente dell’Istituto, intervistato dal Tg2 delle 13, sostenne con forza e con tanto di grafico che il terremoto era avvenuto in mare a una decina di km dall’isola.

Lo stesso presidente in altre occasioni arriverà ad asserire che le due localizzazioni, quella sbagliata e quella corretta, sono da considerare equivalenti perché rientrerebbero nel margine di errore, considerato accettabile dagli accordi con la Protezioe Civile. Verrà supportato in questo da un personaggio aduso a insultare senza freni chi esprime dubbi più che giustificati e ben argomentati sulle valutazioni INGV.

Quattro giorni dopo, in una riunione organizzata il 25 agosto dalla Protezione Civile, verranno presentati i dati contenuti proprio in quel rapporto. Tuttavia il 9 ottobre, rispondendo ad una interrogazione parlamentare di 11 Senatori del Movimento 5 Stelle, il presidente ritornerà alla valutazione errata che aveva mostrato al Tg2 il 22 agosto. Gli stessi Senatori, ricevuta la lettera, hanno presentato un'altra interrogazione, rimasta fino a oggi, senza risposta.

Sulla prestigiosa Seismological Research Letters è recentemente apparso un articolo dal titolo “The 21st August 2017 Ischia (Italy) earthquake source model inferred from seismological, GPS and DInSAR measurements”. È firmato da ricercatori dell’IREA CNR, dell’INGV e da due funzionarie della Protezione Civile. Il lavoro, che rilocalizza il terremoto sotto Casamicciola ad una profondità addirittura inferiore al chilometro, costituisce la parola definitiva sulla valutazione dei parametri di quell'evento.

Possiamo concludere che il terremoto di Casamicciola del 21 agosto era stato analizzato in maniera corretta e in tempi ragionevoli. Ciononostante, si è cercato di fare in modo che venisse considerata giusta la soluzione data da un funzionario in forza alla sala sismca di Roma, evidentemente non all’altezza. Né il direttore del CNT, né il direttore del Dipartimento Terremoti, né il presidente dell’Istituto hanno ritenuto di correggere l’errore evidentissimo. Perché? La sola spiegazione possibile si può trovare forse nelle scarse competenze sismologiche di soggetti che tuttora sperano, stando zitti, di poter evitare accuse di gravi omissioni.

Passato il terremoto, con il suo fardello di lutti e di crolli, la vicenda è ormai una questione di etica e deontologia professionale. Uno scienziato può commettere errori e correggersi, ma in nessun caso può mentire su risultati frutto di misure corrette e tempestive. Quello che è successo all’INGV in occasione del terremoto ischitano è grave, anche perché sembrerebbe che alcuni ricercatori INGV sappiamo come stanno realmente le cose, ma fin qui hanno referito tacere.

Sarebbe bene chiarire i fatti prima che intervenga un’altra Autorità, come sta succedendo per i recenti tristi avvenimenti ai Campi Flegrei. Prima che l’INGV perda irreversibilmente ogni credibilità.

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Sismologo dell’Accademia dei Lincei

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