Caro Foglietto,
il 27 gennaio, la presidenza dell'Inaf ha chiesto ai direttori delle strutture di chiudere i Centri di responsabilità amministrativa
(Cram) relativi a "contratti conclusi" fino al 2008 su cui erano presenti residui.
Il giorno successivo, il Dipartimento Progetti mi ha comunicato che anche il Cram che utilizzavo per finanziare le mie ricerche era stato chiuso.
Ho chiesto al Dipartimento l'annullamento del provvedimento, fornendo le necessarie motivazioni, incluso il rendiconto e le previsioni di spesa. Dopo qualche giorno, ho chiesto alla mia struttura di autorizzarmi alcune missioni già programmate nonché l'emissione di un buono d'ordine.
Mi è stato risposto che le mie istanze non potevano essere soddisfatte. Sono stato, così, costretto ad annullare tutti gli impegni presi con i colleghi e con le aziende che collaborano alle mie ricerche.
Il risultato è che sono stato privato dell'unica risorsa per portare avanti il mio programma di ricerca, concordato con l'Inaf, e che alcune aziende che hanno investito risorse nell'attività ora sono in difficoltà perché gli sviluppi in collaborazione sono fermi. I fondi in questione provenivano da un contratto Asi, che non prevedeva alcuna scadenza per la somma corrisposta, ed erano frutto di una gestione mirata a poter finanziare le attività di sviluppo successive.
Stefano Cortiglioni Inaf- Iasf Bologna