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- di Redazione
Li chiamano “avvisi di chiamata pubblica” eppure da un po’ di tempo di pubblico c’è ben poco. Ci riferiamo al bandi con i quali, periodicamente, il Ministero dell’istruzione, università e ricerca (Miur) raccoglie candidature di aspiranti alla carica di presidente di questo o di quell’ente di ricerca, il cui esame viene demandato a un comitato di scienziati, il cui compito è quello di valutare i curriculum e proporre al titolare del Miur una rosa di nominativi (quasi sempre, cinque) meritevoli di ricoprire l’incarico.

Forse ci sarà anche qualche accademico indifferente o disinteressato a chiudere la propria carriera col titolo di professore ”emerito”, ma per molti rimane il coronamento del proprio impegno scientifico e didattico in seno all’università.
