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- di Alex Moritz
ITAtech, capitolo secondo. Il primo lo abbiamo pubblicato la scorsa settimana con il titolo ITAtech. Il Trasferimento Tecnologico della ricerca scientifica appaltato ai francesi?
ITAtech, capitolo secondo. Il primo lo abbiamo pubblicato la scorsa settimana con il titolo ITAtech. Il Trasferimento Tecnologico della ricerca scientifica appaltato ai francesi?
La Fao stima che, entro il 2025, circa 1.8 miliardi di persone vivranno in paesi con assoluta scarsità d’acqua, mentre ben due terzi della popolazione potrebbe essere soggetta a “stress idrico”, oggi una persona su dieci nel mondo non ha accesso all’acqua potabile.
C’erano una volta, ma ci sono ancora sebbene quiescenti, le “cattedre Natta”, quelle escogitate per rilanciare la ricerca ma di fatto diventate il fomite di tante critiche e altrettanto scontento tra i docenti, che, già insoddisfatti per il mancato riconoscimento degli scatti stipendiali, proprio non credevano di meritare ulteriori disparità di trattamento, come quelle che “le Natta” avrebbero appunto finito per realizzare. Ebbene, cadute nel dimenticatoio, esse sono tornate ora alla ribalta.
Urrà! Ci sono 200 milioni di euro per investire in spin-out e brevetti. Ma, andiamo con ordine. A dicembre 2016, la nostra Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e il Fondo Europeo degli Investimenti (FEI) hanno annunciato il lancio della piattaforma ITAtech, ovvero un fondo di fondi, quindi un fondo di investimento che investe in altri fondi di venture capital (VC) destinati, poi, ad investire in start-up di università, IRCCS e centri di ricerca.
Quanti si aspettavano dal Governo un Disegno di Legge di bilancio 2018 che prevedesse, finalmente, interventi adeguati per eliminare la grave piaga del precariato, che da troppo tempo affligge università ed enti di ricerca, è rimasto profondamente deluso.
Dopo un letargo durato otto anni, ora il governo attende con trepidazione la firma che Aran e sindacati dovranno apporre in calce alle ipotesi di accordo per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego, bloccati – come noto – dal lontano anno 2010 e sbloccati dalla Corte Costituzionale con una sentenza, pubblicata a luglio 2015, rimasta nei cassetti del governo per più di due anni!
La risposta materna più comune al pianto di bimbe e bimbi consiste nel prenderli in braccio e sussurrare loro delle parole con voce dolce e rassicurante e questo anche in Paesi con modelli culturali molto diversi. In pratica, mutano le latitudini ma il cervello di mamma è unico.
Concludiamo questa nostra inchiesta, basata sul 5° Rapporto sui crimini agroalimentari in Italia, con un’analisi delle scelte degli italiani in campo alimentare. Il dato da cui si deve partire è la crescente attenzione che negli anni recenti è stata prestata all’alimentazione, una materia verso la quale gli italiani si mostrano sempre più sensibili e di cui vogliono essere informati, magari soltanto come effetto di una moda. Tutto questo sta comportando la preferenza verso esercizi ristorativi improntati alla selezione delle materie prime, nonché alla predilezione per il biologico, la filiera corta e i cibi stagionali, puntando, nel contempo, alla salubrità del cibo, alla sua sicurezza e all’equilibrio della dieta.
Il 4 ottobre scorso, l’Istat ci ha regalato un momento di gioia al solito orario, più o meno alle dieci del mattino, quando ha pubblicato la sua stima flash sui prezzi delle abitazioni.
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