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- di Roberto Tomei
E’ stata pubblicata di recente la sentenza n. 42 della Corte Costituzionale, scaturita dalla iniziativa di un gruppo di docenti universitari, segnatamente del Politecnico di Milano.
E’ stata pubblicata di recente la sentenza n. 42 della Corte Costituzionale, scaturita dalla iniziativa di un gruppo di docenti universitari, segnatamente del Politecnico di Milano.
Il profondo sommovimento economico e politico reso possibile dalle tecnologie digitali si potrebbe rappresentare con una sola parola: disintermediazione, ossia eliminazione dei corpi intermedi che separano un bene o un servizio da chi vuole fruirne. Qualche esempio aiuterà a comprendere. Fra la fonte di un’informazione e chi fruisce dell’informazione ci sta di solito un corpo intermedio, ad esempio un giornale. Fra la sovranità politica e l’esercizio di questa sovranità ce ne sta un altro, ad esempio un politico eletto o un’istituzione. Fra chi produce un frullatore e chi lo compra ce ne sta un altro ancora, ad esempio un negozio.
In Italia, sempre più persone soffrono di malattie autoimmuni, che sono caratterizzate da un grave malfunzionamento di alcune cellule del sistema immunitario. Il compito del sistema immunitario è di eliminare esclusivamente germi pericolosi per la salute, come batteri o virus; invece, nelle persone con autoimmunità è lo stesso sistema immunitario ad attaccare i tessuti sani, compromettendone la funzione.
Come tutti ricordano, in prossimità del referendum l’attività parlamentare si è bloccata. La ripresa è stata lenta e ha mosso i primi passi solo dopo il varo del governo Gentiloni. Insieme ad altri provvedimenti, anche delle Cattedre Natta si erano, per così dire, perse le tracce. Sennonché, da qualche giorno, anch’esse sono state “resuscitate”.
In attesa dell’apertura del tavolo delle trattative per il rinnovo del contratto del pubblico impiego, atteso ormai da sette anni, procede tutt’altro che speditamente il lavoro del governo, volto a superare alcune problematiche che lo stesso governo ben avrebbe potuto risolvere negli anni passati, quando era in vigore il blocco della contrattazione, superata solo nel 2015, grazie a una sentenza della Corte Costituzionale, tuttora inapplicata.
Lo spettro della deflazione, che ha tolto il sonno a qualcuno ma ha salvaguardato il portafoglio degli italiani, sembra essersi allontanato.
Il 7 febbraio 2017, sulla rivista Scientific Reports, sono stati pubblicati i risultati di una ricerca, che apre nuove porte nella diagnostica biomedica grazie alla possibilità di raccogliere immagini di zone profonde dei tessuti.
Le importazioni tedesche. L’istituto di statistica tedesco ha rilasciato gli ultimi dati del commercio della Germania, evidenziando il record storico dell’attivo commerciale del paese, arrivato a oltre 250 miliardi di dollari nel 2016. Tutti i giornali hanno osservato che mai la Germania aveva avuto un attivo così elevato. Ma questa suggestione ne nasconde un’altra che, invece, è bene conoscere per farsi un’idea più precisa del perché la buona salute del commercio tedesco riguardi tutti noi. Il fatto è semplice e si può osservare non guardando solo il saldo ma tutti i flussi commerciali della Germania.
Corredato di tabelle e grafici, è stato reso noto in questi giorni, col titolo “Università, le politiche perseguite, le politiche attese”, un interessante Rapporto del Consiglio universitario nazionale sulla attuale situazione dei nostri atenei. Il Rapporto è diviso in quattro parti: le politiche per la valutazione, la qualità e l’internazionalizzazione della formazione universitaria; le politiche per la valutazione, la qualità e l’internazionalizzazione della ricerca; le politiche per la programmazione e la valutazione delle risorse del sistema universitario; le politiche per lo stato giuridico e il reclutamento.
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