Mio padre, che era clandestino perché non si era presentato ai bandi di Graziani per la Rsi, raccontava di aver atteso spasmodicamente l'arrivo degli americani. Rammentava di aver visto il secondo carro armato americano in arrivo dalla via Appia appena superata Porta San Giovanni. Durante i 271 giorni, aveva subito una fame atroce e i bombardamenti alleati. Lavorando imbucato dal Cln al Verano era rimasto sotto uno di questi. Doveva essere inverno perché il cappotto indossato mentre si riparava in una cappella che poi, per lo spostamento d'aria di una bomba caduta poco lontano, crollò sopra di lui e di altri compagni, si era talmente impregnato di polvere che era rimasta appiccicata ancora per molti anni finché non lo dismise.