Redazione
Fino a non molto tempo fa, negli enti sbagliare una delibera era cagione di rossore, ma succedeva raramente. Di questi tempi, accade spesso il contrario.
All’Istat, ad esempio, la delibera n. 458 con la quale è stata costituita la commissione per l’aggiudicazione dell’appalto per la campagna pubblicitaria del 15° Censimento della Popolazione è stata annullata a distanza di 24 ore, con la delibera n. 461, dopo che il direttore generale si è accorto che l’istruttoria per individuare i membri era ancora in corso.
Ma allora, si sono chiesti in tanti, il dg da dove ha estratto i nomi indicati nella deliberazione n. 458/2011?
Non è da meno la deliberazione n. 570/2011, sempre dello stesso dg, con la quale candidati prima esclusi a un concorso sono stati poi “riammessi” sulla base del postumo “ragionevole dubbio” che gli stessi potessero aver spedito la domanda con un servizio privato di posta.
Che il tutto sia da ascrivere alla politica dell’innovazione che, con la trasparenza, rappresenta l’altra stella polare della gestione Giovannini all’Istat?