Comunicato Usi/RdB
Tra i danni prodotti dalla politica del governo in carica sulla pubblica amministrazione possiamo annoverare, oltre al blocco dei contratti fino a tutto il 2013, anche quelli aggiuntivi per Ricercatori e i Tecnologi degli Enti Pubblici di Ricerca, per i quali fare carriera è diventato, grazie alla nuova normativa e le conseguenti interpretazioni, estremamente complicato se non impossibile.
In un contesto di per sé complicato, da alcune settimane sta prendendo corpo all’interno della Funzione Pubblica una interpretazione che metterebbe in pericolo l’efficacia dell’articolo 15 del ccnl 2002-2005, unico strumento che prevede la possibilità di procedere a selezioni riservate nei profili di ricercatore/tecnologo: un principio contrattuale che la Funzione Pubblica deve confermare perché trae origine da una disposizione regolamentare, tuttora in vigore e che non appare in contrasto con particolari disposizioni legislative.
Ai ricercatori e ai tecnologi italiani, al pari del personale tecnico e amministrativo, sono riservati non solo salari molto inferiori a quelli dei colleghi europei, ma anche carriere meno fluide, peggiori condizioni di lavoro, di finanziamento ed di assistenza alla ricerca.
Per ricercatori e tecnologi, le fasce stipendiali (peraltro bloccate dalle norme Tremonti) e l’articolo 15 (al pari degli artt. 53 e 54 per tecnici e amministrativi) mantengono la possibilità di sviluppo salariale e professionale. Cancellare questo strumento significa peggiorare ulteriormente le condizioni salariali in un settore strategico, aggravate dalla presenza della piaga del precariato senza fine.
E’ per questo che occorre smetterla con la favola che il lavoro di ricercatori e tecnologi è una missione.
E’ necessario, ora più che mai, difendere il diritto alla carriera e a salari europei, per difendere la dignità di un intero settore!
PRESIDIO NAZIONALE
dei RICERCATORI E TECNOLOGI DEGLI EPR
MARTEDÌ 25 GENNAIO 2011 ore 10
MINISTERO FUNZIONE PUBBLICA (PIAZZA VIDONI)