Comunicato Usi/RdB
L’Istat, anche se in grave difficoltà, a fine mese pagherà gli stipendi ai propri dipendenti. E’ quanto emerso nel corso della riunione di contrattazione decentrata di ieri pomeriggio, 13 ottobre 2011, tra l’amministrazione e Usi/RdB.
Preliminarmente, infatti, Usi/RdB ha chiesto chiarimenti al direttore centrale del personale, dopo le voci circolate nei giorni scorsi circa una presunta carenza di liquidità monetaria e, soprattutto, a seguito di dichiarazioni rese dal presidente Giovannini alla stampa, secondo le quali l’Istituto è in grave difficoltà finanziaria.
Il direttore centrale ha confermato le “voci”, precisando però che le difficoltà sono state superate, senza peraltro chiarire le cause delle stesse e le modalità di soluzione.
Resta, comunque, da biasimare il comportamento tutt’altro che trasparente dell’amministrazione, che della delicata questione avrebbe dovuto dare immediata ed esaustiva comunicazione alle organizzazioni sindacali e a tutti i lavoratori.
Sempre, in via preliminare, Usi/RdB ha ribadito la richiesta di immediata convocazione di un’altra riunione di contrattazione integrativa, con all’ordine del giorno la sottoscrizione dell’accordo per le attività assistenziali 2011, i cui rimborsi sono scandalosamente bloccati da mesi.
Sul primo punto in esame ieri, la discussione si è subito esaurita in quanto la Funzione Pubblica non ha ancora diffuso una circolare che dovrebbe disciplinare i criteri di ripartizione del salario accessorio, dai quali dipenderanno, tra l’altro, le prossime applicazioni di importanti istituti contrattuali come progressioni economiche e di livello.
Sul secondo (valutazione e articolazione delle indennità economiche per particolari condizioni di disagio, rischio, danno e responsabilità), l’amministrazione ha presentato un prospetto sulla base del quale intenderebbe ridurre drasticamente, da 294 a 182, il numero dei beneficiari delle indennità finanziate col salario accessorio.
Secondo l’amministrazione, andrebbe ridotto da 103 a 70 il numero dei percipienti l’indennità “maneggio valori”; da 40 a 0, quello degli “ambienti a rischio” e da 22 a 0, quello degli “elementi tossici”.
Stando al conteggio effettuato, i tagli genererebbero risparmi annui per 40.500 euro, con i quali l’Istat vorrebbe incrementare le prestazioni di lavoro “a turno”, a partire dalla segreteria della Presidenza.
Sul punto, Usi/RdB ha chiesto di conoscere le motivazioni tecnico-giuridiche in base alle quali il numero dei beneficiari delle indennità andrebbe ridotto. La delegazione si è impegnata a trasmettere un dettagliato documento.
Sull’ultimo punto all’o.d.g., riguardante tecnologi e ricercatori (indennità di direzione di particolare rilievo e indennità per incarichi di direzione di strutture tecniche e scientifiche e di progetti di ricerca), Usi/RdB ha ribadito che la concessione di simili indennità ad una ristretta cerchia di beneficiari scelti dall’Amministrazione, all'interno di un ente con un elevatissimo numero di dipartimenti, direzioni e incarichi dirigenziali di vario genere (che non poco incidono sul precario e deficitario bilancio dell’ente), rappresenterebbe una sorta di “strapuntino” per quanti hanno visto vanificare l’aspettativa (o la promessa) di un incarico dirigenziale.
Una politica che si appaleserebbe anche poco rispettosa della dignità umana.