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Lunedì, 20 Mag 2024

Amnesty International

Reza Shahabi, sindacalista iraniano, è stato condannato a sei anni di carcere per accuse formulate in modo vago. È in cattive condizioni di salute e non è chiaro se stia ricevendo tutte le cure mediche necessarie. Dal giorno dell'arresto di un altro sindacalista, Zabihollah Bagheri, non si hanno più sue notizie.

Reza Shahabi (noto anche come Reza Shahabi Zakaria), tesoriere del sindacato indipendente dei lavoratori delle compagnia degli autobus di Teheran e aree suburbane (Sherkat-e Vahed), è detenuto nel carcere di Evin, Teheran, dal giugno 2010. È in cattive condizioni di salute a causa dei numerosi scioperi della fame portati avanti per protestare contro le condizioni di detenzione. A febbraio di quest'anno ha iniziato a lamentare di avere una parte del corpo intorpidita. Tuttavia, non è stato portato in ospedale fino al 30 aprile. Non è chiaro se stia ricevendo cure mediche adeguate.

Reza Shahabi è stato condannato dalla sezione 15 del tribunale rivoluzionario di Teheran a cinque anni di reclusione per "riunione e collusione per attentare alla sicurezza dello stato" e a un anno per "propaganda contro il sistema". Gli è stato anche imposto il pagamento di multa di 70 milioni di rial (4500 euro) e il divieto di praticare attività sindacali per cinque anni. Secondo il suo avvocato, l'accusa sta cercando di presentare un'ulteriore capo di imputazione, quello per il reato di "inimicizia verso Dio" per presunti contatti con l'organizzazione dei mojahedeen del popolo iraniano (Pmoi), un gruppo di opposizione messo al bando. Amnesty International ritiene che Reza Shahabi sia stato condannato solo per le sue pacifiche attività di sindacalista ed è un prigioniero di coscienza.

Il 24 aprile 2012, il sindacalista Zabihollah Bagheri è stato arrestato da tre agenti in borghese mentre usciva dall'acciaieria Moharakeh, a Esfahan, nell'Iran centrale. Non si hanno informazioni su dove sia detenuto in questo momento.

Il 18 aprile, il vicecapo del sindacato degli autisti di autobus di Teheran, Ebrahim Madadi (o Maddadi), è stato rilasciato dal carcere di Evin dopo aver scontato una condanna a tre anni e mezzo di carcere per le sue presunte attività "contro la sicurezza nazionale".

 

Per firmare la petizione per la liberazione di Reza Shahabi:

http://www.amnesty.it/sindacalisti_Iran_prigionieri_di_coscienza

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