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- di Redazione
Il 2017 non sembra essere un anno molto fortunato per l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), finito di recente nell’occhio del ciclone in occasione del sisma che in estate ha colpito Casamicciola.
Diciamoci la verità: un po’ di quattrini in più fanno comodo a tutti. Alle persone fisiche, a quelle giuridiche ma anche agli enti pubblici. All’Ingv avranno fatto - e come dargli torto - lo stesso ragionamento, tanto più che, nel caso concreto, si trattava di una discreta sommetta, ossia ben 5 milioni di euro.
Il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), con entrate accertate, nel 2016, pari a 814 milioni, di cui 587 assegnati dal Miur, non avendo risorse per finanziare alcuni degli interventi previsti nel Piano triennale di attività edilizia 2016-2018, approvato dal cda dell’ente il 16 dicembre 2016, riguardanti sedi disseminate sul territorio nazionale, nei mesi scorsi ha bussato alla porta della Cassa depositi e prestiti (Cdp) - società per azioni a controllo pubblico, il cui azionista di maggioranza è il Ministero dell’economia e delle finanze - chiedendo e ottenendo un mutuo di poco superiore a 13 milioni di euro.
L’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), che costa circa 60 milioni l’anno all’erario per svolgere compiti assai delicati che attengono alla sicurezza di tutti gli italiani, da cinque anni non riesce proprio a dotarsi di un "Responsabile dell'Ufficio comunicazione" in pianta stabile, se è vero, come è, che continua ad utilizzare per tale ruolo la dottoressa Silvia Mattoni, Tecnologa di III livello, dipendente del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), già in forza all’Ufficio stampa dello stesso Cnr, giunta in via di Vigna Murata in posizione di “comando” nell’ormai lontano 2013.
Lo scorso 28 settembre si è tenuto un incontro di trattativa sindacale sulla reperibilità per il personale addetto alla gestione delle infrastrutture informatiche, al quale ha partecipato per Usi-Ricerca una rappresentanza di lavoratori.
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