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- di Aldo Pirone
Ieri, il Presidente del Senato, il post fascista La Russa, nella cerimonia di ricordo del binario 21, presente la senatrice Liliana Segre, da cui partivano i treni merci carichi di ebrei per Auschwitz e gli altri campi di sterminio, ha svicolato di fronte alla domanda se si sente antifascista. Per uno che tiene in casa i venerati busti di Mussolini è normale. Scappando, secondo la migliore tradizione fascista, ha detto che non "bisogna svilire queste occasioni con queste cose", cioè con la domanda del giornalista surricordata.

Oggi ho ascoltato, attraverso la TV di Stato, lo svolgimento delle interrogazioni parlamentari. Ancora una volta ho dovuto constatare che la maggioranza delle interrogazioni erano finte.
Sta per chiudersi un anno che probabilmente verrà ricordato dalle generazioni future come il peggiore dalla fine del secondo conflitto mondiale. Alle porte dell’Europa, non una ma due guerre feroci stanno mietendo centinaia di migliaia di morti, non solo soldati ma anche bambini, donne, anziani inermi, trucidati con esecrabile disumanità.
Per non dimenticare: il 12 dicembre 1969, a Milano, una bomba nella Banca Nazionale dell'Agricoltura faceva una strage con 17 morti e 88 feriti.
