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- di Aldo Pirone
Qualche giorno fa 300 fra super ricchi, politici e ed economisti di fama mondiale appartenenti a quasi tutti i paesi del G20 hanno sottoscritto una lettera-appello ai partecipanti al vertice del consesso suddetto in corso in India. La lettera è stata promossa da Oxfam, Patriotic Millionaires, Institute for Policy Studies, Earth 4 All e Millionaires for Humanity. Dei 300 sottoscrittori più di cento erano i milionari super ricchi.

Penso alle 5 persone che hanno perso la vita nel torinese mentre erano al lavoro, a notte fonda. Erano giovani e alcuni padri di famiglia con figli. La radio dice che siamo arrivati a 450 vittime sul lavoro quest'anno. Il numero dei mutilati non è reso noto, rimane indefinito. Ed è solo agosto.
L'attenzione dei mass media è concentrata, comprensibilmente, sulla morte di Prigozhin e sul discorso funebre di Putin. Un po' tutti i commentatori si fanno la domanda: è cosa che rafforza l'autocrate del Cremlino, e quindi la sua guerra d'aggressione in Ucraina, o no? Le ipotesi che si fanno sono molteplici e anche contraddittorie fra loro.
Martedì scorso, su Repubblica, Ezio Mauro ha concluso le sette lunghe puntate - lunghe relativamente a un giornale - dedicate alla rievocazione del 25 luglio e parte degli avvenimenti successivi.
La questione del salario minimo si presta a qualche osservazione. Tralascio tutte le corbellerie ideologiche portate avanti da una miriade di economisti cosiddetti liberali che quando lo Stato è chiamato a legiferare in favore dei lavoratori invocano sempre il mercato, il pericolo del lavoro nero e tante altre calamità, mentre quando quel medesimo Stato interviene quotidianamente e sotto diverse forme a dare aiuti, spesso a go go, a lorsignori è considerato normale. Basti dire in proposito che nell'Europa dell'Ue, anche quella liberal liberista, sono 22 gli Stati che prevedono il salario minimo.
