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- di Maurizio Sgroi
Nulla di strano che uno dei capitoli dell’ultimo Outlook dedicato all’economia internazionale il Fondo monetario nternazionale (Fmi) lo dedichi al tema del caro mutui, una delle conseguenza più evidenti del cambio di paradigma delle banche centrali, che ha riportato i tassi a livelli che non si vedevano dai primi anni del XXI secolo.

Chi tende a sottovalutare quanto la psicologia pesi nei processi inflazionistici si sorprenderà a leggere una interessante analisi diffusa dal Fondo Monetario Internazionale (Fmi) che mostra la relazione esistente fra la credibilità di una banca centrale, che dipende dal suo grado di indipendenza dal governo, e gli andamenti inflazionistici. In sostanza, più una banca viene ritenuta capace di pensare (e agire) con la sua testa, tanto più è efficace nel controllo del livello dei prezzi.
Poiché l’andamento del debito, che è anche quello della ricchezza, racconta la storia di una società, è molto istruttivo spendere un po’ di tempo all’ultimo Global debt report che Ocse ha dedicato a una componente importante del debito in giro per il mondo: il debito obbligazionario, suddiviso nelle sue componenti di debito pubblico, o “sovrano”, e debito privato, tipicamente “corporate”.
