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- di Biancamaria Gentili
Non si può parlare di mobbing se il datore di lavoro lascia un dipendente completamente senza lavoro.
Non si può parlare di mobbing se il datore di lavoro lascia un dipendente completamente senza lavoro.
La giurisprudenza sui segni di riconoscimento negli elaborati delle prove scritte dei concorsi si è arricchita di recente di un’altra pronuncia, la n.347 del 10 novembre 2017, ad opera del Tar Friuli Venezia Giulia.
La Corte di Cassazione, con una recente decisione (ordinanza n. 25905 del 31 ottobre 2017), intervenendo su taluni obblighi inseriti in una circolare dell’Agenzia delle Entrate, ha ribadito un concetto che i cittadini dovrebbero avere bene a mente per meglio tutelare i propri diritti.
E’ legittimo il licenziamento del lavoratore che non adempie alle indicazioni del superiore e si rende protagonista di un acceso diverbio, con tanto di ingiurie, in presenza di altri colleghi.
Con sentenza n. 2405/2017, la Corte di Cassazione - Sezione Lavoro (Pres. Napoletano, Rel. Torrice) si è pronunciata in merito a un ricorso proposto da un lavoratore dipendente, destinatario dei benefici della legge 104, che si era rifiutato di trasferirsi presso altra sede di lavoro, distante pochi chilometri da quella presso la quale operava e per questo era stato licenziato.
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