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- di Maurizio Sgroi
Ero pronto a buttar la croce addosso al governo del cambiamento, commentando l’ennesimo dato negativo del pil che certifica la (bentornata) recessione italiana, quando d’improvviso ho visto la luce.
Ero pronto a buttar la croce addosso al governo del cambiamento, commentando l’ennesimo dato negativo del pil che certifica la (bentornata) recessione italiana, quando d’improvviso ho visto la luce.
E adesso non venitemi a dire che è un caso. Proprio mentre le peripezie verbali di Vicepremier Uno (o Due, fate voi) processatemi sì, processatemi no – fanno temere per la tenuta del governo (cit.) l’emissione del Bot semestrale torna a far rivedere tassi negativi.
Con la nota di aggiornamento al Def di ottobre 2018, il Governo prevedeva per il 2019 una crescita del Pil di 1,5%. Già allora l’Ufficio Parlamentare di Bilancio (Upb) aveva giudicato troppo ottimistiche le stime, soprattutto per la dinamica degli investimenti e per il deflatore. Poco dopo, il Fondo monetario internazionale (Fmi) aveva pronosticato 1,2%, mentre a novembre la Commissione europea si era fermata a 1% e l’Ocse indicava 0,9%.
In tempi di pensiero magico, nei quali la (pseudo) conoscenza procede a colpi di battute sui social, vale la pena spendere del tempo per ricordare alcune elementari nozioni sull’andamento della realtà, giovandosi di quest’ultima in qualità di maestra, ruolo nel quale eccelle, malgrado uno stuolo crescente di denigratori.
La tornata 2016-2018 relativa alla procedura di abilitazione scientifica nazionale per per l'accesso al ruolo dei professori universitari, che si sarebbe dovuta concludere entro il 6 agosto - vale dire entro 4 mesi decorrenti dalla scadenza del quadrimestre nel corso del quale è stata presentata la candidatura, termine che, originariamente fissato in 3 mesi (art. 8, comma 3, Dpr n.95/2016), era stato già differito di 30 giorni in sede di conversione del decreto-legge n. 244/2016 (art. 4, comma 5-sexies) - con il recente decreto “milleproroghe” n. 91/2018, è stato prorogato al 31 ottobre 2018.
Questa mattina, alle ore 10:30, si ritroveranno a Pisa gli 82 Rettori delle università italiane statali e non statali riconosciute, aderenti alla Crui e membri effettivi dell’assemblea generale dell’associazione, per eleggere il nuovo presidente, che dovrà succedere a Gaetano Manfredi, il cui mandato triennale, conferitogli nel 2015 all’unanimità, andrà a scadere il 23 settembre.
Un decreto direttoriale del Miur, emanato il 9 agosto scorso, ha ufficialmente dato il via ad una nuova tornata di Abilitazione scientifica nazionale a professore di I e II fascia, da effettuarsi nel triennio 2018-2020.
Dovendo discorrere di disruption, il migliore esordio possibile, almeno relativamente al lato economico, ce lo offre l’Ocse che ha pubblicato di recente il suo outlook su business e finanza, andando proprio a guardare nelle zone oscure dove si annidano alcuni rischi di rottura del fragile equilibrio lungo il quale si articola la nostra quotidianità. Zone assai ampie, peraltro. Basta scorrere rapidamente il sommario del primo capitolo della pubblicazione per farsene un’idea.
Con un avviso apparso sul proprio sito web, il ministero della pubblica amministrazione ha comunicato che “La Corte dei conti, Sezione centrale di controllo di legittimità su atti del Governo e delle amministrazioni dello Stato, nell’adunanza del 7 agosto 2018, ha deliberato di “ricusare il visto e la conseguente registrazione” alla circolare n. 2 dell’8 maggio 2018 del Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione e del Ministro dell’economia delle finanze concernente “Chiarimenti in merito alle circolari del 23 novembre 2017, n. 3 e del 9 gennaio 2018, n. 1 del Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione in materia di superamento del precariato. Riflessi sui fondi destinati alla contrattazione integrativa”.
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